I SACRI CANTORES THERESIANI RISCALDANO I CUORI A S. ELISABETTA DI FOGLIANO
L’organo Nacchini, considerato l’organo più antico funzionante dell’Arcidiocesi di Gorizia, ha risuonato domenica mattina nella chiesa dedicata a S. Elisabetta d'Ungheria di Fogliano, nella solennità della Santa Famiglia.
L’organo ha una storia movimentata: fu costruito nel 1730 per il Duomo di Gemona da Petar Nakic, celebre maestro dell’arte organaria, nativo di Bulic in Dalmazia , che assunse il nome di Pietro Nacchini, una volta divenuto veneziano di adozione. Nel 1763 l’organo fu acquistato dalla pieve di Romans d’Isonzo, dove rimase fino al 1924, quando fu comperato, in cattivo stato di conservazione, dalla parrocchia di Fogliano, che nel tempo, ha eseguito diversi interventi. Fondamentale è stato il restauro del 1978, che riportò l’organo alla fisionomia ed alla musicalità settecentesche. Gli accurati lavori si protrassero fino al maggio del 1980, quando un importante concerto segnò il 250° anniversario della sua costruzione.
Il suono dello strumento a canne e le voci dei Sacri Cantores Theresiani, realtà nata alcuni anni fa a Gradisca e formata da giovani con la passione della musica sacra, hanno accompagnato la celebrazione eucaristica, presieduta dal parroco don Duilio. La "Missa Pastoralis" di Luigi Bottazzo e brani della tradizione natalizia hanno impreziosito questo tempo di Natale, riscaldando il cuore dei fedeli, che hanno salutato con un applauso l’accompagnamento della liturgia.
“Sanctus e Benedictus”, "Kyrie", "Gloria" e "Agnus dei" della “Missa Pastoralis” di Aloysio Luigi Bottazzo interpretati dai Sacri Cantores Theresiani provengono dalla trascrizione risalente al 29 luglio 1940 di don Narciso Miniussi, nativo proprio di Fogliano (1920 – 1995). Don Ciso fu ordinato sacerdote nel 1943 dall’arcivescovo Margotti e svolse il proprio ministero in diverse parrocchie della Diocesi goriziana, dedicando particolare impegno alla musica, come organista, come direttore di coro e come compositore d’arte sacra, nonché profana.
Operò a San Canzian d’Isonzo, Sagrado, Mossa, Monfalcone e per lungo tempo a Gradisca d’Isonzo, dove prestò la sua opera presso gli istituti “Arti e Mestieri” e “Duca d'Aosta”, prima come cappellano e poi come direttore dal 1952 al 1985.
O.F.